martedì 27 gennaio 2015

SAPONE ALLA LAVANDA home made

Per pelli normali.

INGREDIENTI:

- gr 1000 olio di oliva 
- gr 200 acqua (o infuso raffreddato e filtrato di lavanda)
- gr 130 soda caustica
- ml 20 o.e. lavanda


PROCEDIMENTO:


Indossare la mascherina e i guanti e pesare la soda caustica, pesare anche l’acqua e versare lentamente la soda nell’acqua, mescolando fino a che non sia sciolta. A questo punto la soluzione si riscalderà raggiungendo circa 90°. Questa deve raffreddare fino a 40° circa, inserirvi dentro il termometro per tenerla sotto controllo. 

Mentre la soluzione raffredda, pesare in una pentola d'acciaio l’olio e farlo scaldare fino a raggiungere una temperatura di 45°. Misurare intanto, in un piccolo contenitore a parte, l'olio essenziale di lavanda. 

Quando tutto è a temperatura versare la soluzione della soda nella pentola dei grassi, dare qualche mescolata con un cucchiaio, quindi procedere a miscelare tutto con il frullatore ad immersione.

Dopo circa dieci minuti il composto di addenserà raggiungendo la fase del nastro,




fermarsi, aggiungere l'olio essenziale, 





mescolare ancora un po' e versare il composto nello stampo o negli stampi scelti.




Avvolgere gli stampi in una coperta e custodire al caldo per diverse ore. Dopo un giorno, sformare il sapone e lasciarlo in un luogo fresco asciutto e arieggiato a essicare per circa due mesi.

Non sciacquare la pentola e il frullatore il giorno stesso, ma attendere il giorno dopo quando il sapone si sarà essiccato sui bordi e la reazione sarà avvenuta anche lì.

Vedi anche: 
http://pulce89.blogspot.it/2015/01/la-ricetta-impeccabile-sapone-naturale.html
http://pulce89.blogspot.it/2015/01/i-metodi-per-preparare-il-sapone-home.html
http://pulce89.blogspot.it/2015/01/utensili-necessari-per-preparare-i.html
http://pulce89.blogspot.it/2015/01/la-stagionatura-del-sapone-naturale.html

lunedì 26 gennaio 2015

Olio di mandorle e lectina di soja: proprietà e dove trovarli

La lectina: Che cosa é dal punto di vista chimico

La lecitina è una miscela di fosfolipidi, molecole che derivano dalla struttura dei trigliceridi (che compongono tutti i grassi e gli oli che conosciamo), caratterizzata da due acidi grassi (affine ai lipidi) e da un estere fosforico (prevalentemente idrofilo cioè più affine all’acqua).

La lecitina quindi ha una buona affinità sia per i grassi sia per l’acqua e si dispone tra essi legandoli insieme, fungendo da emulsionante.
Che cosa è per la legge

La lecitina è considerata un additivo alimentare e identificata con il numero E322, assolutamente sicuro per legge.

Dove si trova

La lecitina di soia può essere acquistata facilmente in farmacia, in erboristeria o al supermercato sotto forma granulare. Alcuni negozi di prodotti per pasticceria la vendono anche come polvere.

L'olio di mandorla

L'olio di mandorle è ricavato dalla spremitura a freddo delle mandorle, che lascia inalterate tutte le caratteristiche originali della mandorla. L'olio contiene acidi grassi, vitamine (soprattutto B ed E), proteine e sali minerali (zinco, ferro, calcio, magnesio, fosforo e potassio). Per questo motivo è un valido alleato di tutti i tipi di pelle - anche di quella dei neonati, degli anziani e dei soggetti allergici - dei capelli e delle labbra.

Applicato prima o dopo la doccia sulla pelle la rende estremamente liscia; Post ceretta: per rimuovere i residui di cera basta passare l'olio sulle gambe o su qualsiasi altra parte appena depilata; Pelle secca: gli acidi grassi di cui l'olio di mandorle è ricco fanno sì che idrati a fondo anche le pelli più aride e secche.

Dove si trova
Lo si trova praticamente ovunque: in erboristeria, in farmacia, al supermercato o online. Da poco è in commercio anche l'olio di mandorle dolci gelificato: ha la consistenza di un gel, perché mescolato ad altri ingredienti come silice e rosmarino, e ha il vantaggio di assorbirsi molto più rapidamente rispetto all'olio puro.

Provate la mia ricetta: http://pulce89.blogspot.it/2015/01/crema-viso-base-alla-mandorla-amara.html

Crema viso base alla mandorla amara


Ingredienti per 50 gr:

22 gr olio di mandorle
22 gr acqua
6 gr lecitina di soja
10 gocce di o.e. mandorla amara


Procedimento:

Far bollire un po' di acqua (più di 22 gr) per 7 minuti; pesatene poi separatamente 6 gr in un bicchiere da minipimer, la restante acqua, che peserete e dovrà essere 16 gr, la terrete da parte in una ciotolina. Lasciate raffreddare completamente l'acqua bollita.

Pesate la lecitina versandola direttamente nel bicchiere del minipimer dove avete già messo i 6 gr di acqua bollita e raffreddata. Mescolate per un po', facendo sciogliere la lecitina nell'acqua, poi aggiungete l'olio di mandorle, pesando anch'esso direttamente nel bicchiere: mescolate molto bene cercando di far emulsionare l'acqua e l'olio. 
Inserite a questo punto anche l'olio essenziale. Mettete poi il bicchiere nel frigorifero, lasciando il composto 10 minuti a raffreddarsi. Quindi tirarlo fuori, prendere il minipimer, iniziare a frullare aggiungendo nel contempo la restante acqua (16 gr) un cucchiaio per volta, ogni volta che aggiungete acqua dovete frullare fino a che non sia perfettamente emulsionata e sembri maionese. 

La crema potrebbe diventare fluida oppure essere già una crema fluida, piuttosto stabile, da inflazionare in un dispenser o in un flacone airless.

NB: se durante la miscelazione la crema si smonta, porre il bicchiere in frigo per almeno mezz'ora e aggiungere pochi gr di lectina se necessario.




giovedì 22 gennaio 2015

Utensili necessari per preparare il sapone a casa


Bilancia digitale
I pesi degli ingredienti fondamentali del sapone vanno accuratamente misurati con precisione al grammo. Quindi una normale bilancia da cucina non va bene. Occorre una bilancia precisa al grammo come in pratica tutte le bilance digitali in commercio.

Bicchiere di plastica
Per pesare la soda caustica prima di scioglierla è bene usare un contenitore a perdere. Un bicchiere di plastica è il contenitore adatto.

Contenitore in vetro resistente al calore o pyrex 
La soda caustica, come accennato nella sezione sicurezza, è cattiva e tende a mordere! Inoltre una volta mescolata all'acqua sviluppa temperature elevate. È quindi necessario l'utilizzo di un contenitore che sia resistente alla corrosione e resistente al calore. La scelta migliore è l'utilizzo di un contenitore in vetro per forni, quindi resistente al calore e anche alla soda caustica.

Cucchiai di legno o acciaio
Per mescolare le varie miscele.

Frullatore ad immersione
Fondamentale per miscelare correttamente oli e soluzione di soda caustica. Una non corretta miscelazione può portare a saponi che si spaccano in fase di stagionatura ma che sopratutto possono contenere ancora tracce di soda caustica.

Pentola in acciaio inox
Per scaldare i grassi e per miscelarli con la soluzione di soda caustica. Necessario che sia in acciaio inox in quanto deve comunque essere resistente alla soda caustica.
Nel procedimento a caldo viene usata anche per mantenere la massa in saponificazione ad alta temperatura, in questo caso è utile anche un coperchio.
Come dimensioni sceglietene una che possa contenere circa 3 volte la quantità di grasso da lavorare; questo permette di evitare potenziali traboccamenti dovuti a temperatura troppo elevata.

Vecchie coperte
Usate nel procedimento a freddo per mantenere calda il più lungo possibile la massa in saponificazione.

Pentola per tenere in caldo la massa di sapone
Nel caso seguiate il procedimento a caldo, è necessaria una pentola di dimensioni maggiori della precedente in cui scaldare l'acqua per il bagnomaria. In questo caso il materiale non è importante.

Termometro
Fondamentale se si segue il metodo a freddo, un po' meno nel caso del metodo a caldo. Deve poter misurare temperature elevate e quindi occorre un termometro da cucina

Stampi
Un buon stampo deve essere resistente al calore e facilmente deformabile o apribile per agevolare l'estrazione del sapone una volta sufficientemente essiccato. Inoltre, specialmente nel caso del metodo a freddo, deve essere resistente alla soda caustica.
Un'ottima scelta sono gli stampi al silicone, tuttavia anche contenitori di recupero come i tubi delle pringles o i recipienti in tetrapak sono scelte accettabili (in questo caso per far uscire il sapone si potrà romperli).

I contenitori in alluminio sono sconsigliati nel caso del metodo a freddo, mentre si possono tranquillamente usare se si è seguito il metodo a caldo.

martedì 13 gennaio 2015

Profumare e colorare in maniera naturale il sapone fatto a casa


L'accorgimento principale consiste nell'aggiungere gli ingredienti per colorare e profumare soltanto nella parte finale della preparazione del sapone, quando il processo si trova cioè nella fase del nastro.


Possibili coloranti e profumanti naturali:

- Oli essenziali: vengono estratti da fiori, piante aromatiche, cortecce e scorze di agrumi. Sono molto concentrati e profumati. Ne basteranno dunque delle piccole quantità per profumare il sapone fatto in casa.

- Erbe e fiori essiccati: contribuiscono a decorare e profumare il sapone nello stesso tempo. Lavanda, camomilla, menta e calendula sono le più utilizzate.

- Cacao e caffè in polvere

- Spezie (cannella, curcuma, curry, ecc)

- Ortaggi (succo di carota, succo di spinaci, ecc).

Ricetta per fare a casa il sapone al burro per uso domestico




INGREDIENTI:

900 g di Olio Extravergine di Oliva
100 g di burro chiarificato
128 g di Soda Caustica
300 g di Acqua

Il metodo è uguale a quello descritto in un mio post precedente (http://pulce89.blogspot.it/2015/01/la-ricetta-impeccabile-sapone-naturale.html).

La variante è che al posto di usare al 100% olio di oliva si aggiunge 1/10 di burro chiarificato.
Per chiarificare il burro occorre far sciogliere il grasso a fuoco lento.



I metodi per preparare il sapone Home Made

Esistono essenzialmente due metodi principali per preparare il sapone fai da te: il metodo tutto a freddo e il metodo a freddo di base, il primo è descritto come una variante del secondo. Ma i due metodi non sono semplicemente uno l’alternativa dell’altro.

Nel metodo tutto a freddo la soluzione caustica viene preparata, lasciata decantare per qualche minuto e quindi versata bollente nei grassi che sono a temperatura ambiente. Questo metodo non prevede il controllo delle temperature. Ma usare una soluzione caustica a 70-80 °C senza avere la minima esperienza delle reazioni degli ingredienti potrebbe non essere la strada giusta per chi il sapone non l’ha mai fatto. Temperature così alte in presenza di alcuni ingrediente (es. cocco) possono portare al surriscaldamento della pasta di sapone con effetti che possono portare alla fase "vulcano". Si definisce “vulcano” il momento in cui la pasta di sapone è talmente calda che gonfia e trabocca dagli stampi. 

Nel metodo a freddo di base i grassi e la soluzione caustica vengono portati a una temperatura che può oscillare tra i 38 e i 45 °C, un termometro tiene sotto controllo le temperature nei vari passaggi del processo. I grassi vengono scaldati (nonostante si parli di “metodo a freddo”), mentre la soluzione caustica viene fatta raffreddare. La possibilità di avere il controllo della reazione è un elemento che dà tranquillità e sicurezza quando si è ai primi esperimenti.

Alla stregua di Andy...


La stagionatura del sapone naturale

La stagionatura dei saponi a freddo è indispensabile per consentire la totale neutralizzazione della soda caustica: se un sapone prodotto con metodo a freddo (http://pulce89.blogspot.it/2015/01/la-ricetta-impeccabile-sapone-naturale.html) attraversa la fase del gel, la soda caustica si neutralizza completamente e sparisce nell'arco delle prime 24 ore dal momento in cui la pasta di sapone è stata versata nello stampo. Questo però non significa necessariamente che, nel momento in cui viene tolto dalle forme, un sapone a freddo sia pronto per essere usato.

La stagionatura è un periodo importante per la maturazione del sapone perché i cristalli del sale che lo compongono abbiano il tempo di “assestarsi” e le tracce di acqua che contiene possano evaporare.

Un sapone che è stato lasciato riposare per 40 giorni o più avrà dunque una consistenza migliore, una schiuma più abbondante e una resa superiore. I saponi usati subito tendono a fare poca schiuma, ad essere appiccicosi e bavosi, a consumarsi alla velocemente.

Cos'è la fase del gel?

La cosiddetta fase del gel è un momento nel processo di saponificazione che avviene quando la pasta di sapone è stata versata negli stampi e coperta. Durante questa fase la temperatura della pasta di sapone aumenta e il calore si diffonde a partire dal centro della forma verso i bordi. La pasta prende un colore più scuro e, da opaca che era, assume un aspetto “gloss” lucido con una consistenza, appunto, simile al gel.

Costruire uno stampo siliconico per alimenti e/o sapone naturale fatto in casa

In commercio esistono tantissimi stampi siliconici già pronti, tuttavia io mi sbizzarrisco a crearne tanti dalle forme svariate.

A tale scopo utilizzo una gomma siliconica per stampi alimentari chiamata SILPLAY.




Questa è bicomponente con catalizzatore al Platino, classificata non pericolosa e certificata idonea alla realizzazione di stampi antiaderenti per cioccolato, zucchero liquido e marzapane ai sensi del Decreto Ministeriale 21 Marzo 1973. Dopo l’unione dei due componenti (A e B), vulcanizza a temperatura ambiente senza la necessità di essere cotta in forno e senza altri accorgimenti. Consente di creare stampi a casa in modo semplice e sicuro, permettendo di realizzare qualsiasi forma e in qualsiasi dimensione, a partire da oggetti già esistenti.

Vantaggi:

- Perfetta riproduzione anche dei minimi dettagli
- Assoluta atossicità certificata secondo la normativa vigente
- Elevata elasticità che consente di sformare pezzi con forte sottosquadro
- Totale antiaderenza nei confronti di qualsiasi prodotto eccetto i siliconi 

Rapporto d’uso: 100 gr parte A-10 gr parte B 
Tempo di indurimento (a 25°C): 18 ore. 

Procedimento:

Riuniti i due componenti in un recipiente a tutta apertura e con pareti e fondo lisci, si amalgama con una spatola a lama stretta e allungata per circa un minuto, avendo cura di raschiare bene le pareti ed il fondo del recipiente, in modo da ottenere una miscela omogenea in tutta la massa. Colare la gomma lentamente a lato del modello da riprodurre, precedentemente posizionato all'interno di un contenitore: in questo modo il modello verrà ricoperto gradualmente senza rischio che rimangano bolle d’aria. Colmare lo stampo in modo da ricoprire abbondantemente il modello. Al termine del lavoro non occorre lavare i recipienti e le spatole imbrattate di gomma; dopo vulcanizzata si stacca facilmente dagli attrezzi, lasciando le superfici pulite e senza residui. 

Per maggiori info: www.prochima.it



Come valutare il pH del sapone naturale home made: LA CARTINA AL TORNASOLE

Il tornasole è un colorante di origine vegetale generalmente ottenuto per estrazione con alcali dai licheni del genere Rocella. 

Dal punto di vista chimico è una miscela complessa di varie sostanze: la principale è il 7-idrossi-2-fenazinone, verde a pH neutro, vira al rosso in ambiente acido (pH < 4,4) e al blu in ambiente basico (pH > 8,0). 

Data la sua capacità di cambiare colore in funzione del pH dell'ambiente in cui viene posto, trova utilizzo in chimica analitica come INDICATORE.

Viene utilizzato principalmente supportato su strisce di carta - le cosiddette cartine al tornasole - che vengono immerse o poste a contatto con il campione di cui si desidera conoscere l'acidità o l'alcalinità.



La pelle ha un pH di circa 5.5, una volta prodotto il tuo sapone naturale a casa è bene controllare la sua acidità o basicità per evitare reazioni cutanee.

Cos'è la SAPONIFICAZIONE?

I grassi e gli oli sono miscele di esteri dell'alcool trivalente glicerina con acidi, quasi sempre alifatici, contenenti 4 o più atomi di carbonio e indicati come acidi grassi. Tali miscele prendono nome di GRASSI quelle solide, OLI quelle liquide. Negli esteri della glicerina (acidi grassi naturali) tutte le tre funzioni alcoliche risultano esterificate e gli esteri stessi si denominano trigliceridi.

Ma cos'è chimicamente il sapone?

I trigliceridi promuovono la produzione di sapone attraverso una reazione di idrolisi chiamata SAPONIFICAZIONE. Il trigliceride (grasso) in presenza di idrossido di sodio (soda caustica) in una soluzione acquosa, idrolizza il grasso nei suoi componenti, cioè il sale di un acido carbossilico a lunga catena (sapone) e l'alcool (glicerina).



Perchè il sapone sgrassa?

Il sapone possiede una natura duplice: la sua molecola ha una natura idrosolubile (gruppo carbossilato) e una coda liposolubile (la catena idrocarburica). La coda si scioglie nella sostanza oleosa ma la testa sporge dalla superficie della goccia d'olio. Essa si stacca, insieme alle particelle di sporco in cui è sospesa, dalla superficie di tessuti e stoffe quando un numero sufficiente di di molecole di sapone le si è disposto intorno. Questa struttura prende il nome di micella.





La ricetta impeccabile: SAPONE NATURALE AL 100% fai da te

INGREDIENTI per una quantità abbondante:

2 kg di Olio Extravergine di Oliva
256 g di Soda Caustica
600 g di Acqua



ATTREZZATURA:


Contenitore di plastica per la miscelazione
Minipimer
Stampo siliconico o scatola rivestita con carta forno
Guanti in lattice
Pentolino di acciaio inox
Termometro da cucina


PROCEDIMENTO:

Per fare il sapone si possono usare molte combinazioni di oli e grassi ma il più pregiato è l'olio di oliva per le sue proprietà benefiche sulla pelle. Nell'olio di oliva infatti, oltre ai gliceridi degli acidi grassi sono presenti steroli e vitamine che non saponificano e quindi restano tali nel prodotto finito. Il metodo usato per questa ricetta viene detto "a freddo" in quanto sfrutta il calore sviluppato dalla soluzione caustica per scaldare l'olio e saponificare. 

Pesate con assoluta precisione la soda caustica e l'acqua in due contenitori differenti. Versate poco a poco la soda nell'acqua, mescolando in modo che si sciolga bene. Attenzione perché la temperatura della soluzione caustica salirà rapidamente sino ad 70/80 gradi. Riponete il contenitore in un luogo sicuro a raffreddare.

Pesate l'olio. Mettete la pentola sul fornello. Fate scaldare a fuoco bassissimo, mescolando di tanto in tanto. L'olio non deve scaldarsi troppo. Con il termometro controllate la temperatura del grasso e della soluzione caustica. Quando entrambe sono a 45 gradi, versate dolcemente la soluzione caustica nel grasso, mescolando bene col cucchiaio di legno. 


Con un minipimer (utilizzato solo per il sapone...mi raccomando di non usarlo dopo per i cibi) si frulla fino ad ottenere la fase "nastro", cioè quella fase in cui l'olio a contatto con la soluzione caustica diventa sapone cremoso e quindi pronto per essere versato nello stampo.



Per dare la forma desiderata si possono usare i classici stampi in silicone o una semplice scatola rivestita con carta forno.


Alla ricetta possono essere aggiunte profumazioni e oli essenziali, ma in questa ricetta non sono previsti per rendere il sapone il più naturale e delicato possibile, ideale anche per persone con problemi di pelle sensibile, allergie ed eritemi. Il risultato è un sapone ricchissimo di principi attivi propri dell'olio di oliva, quindi oltre alla normale funzione detergente, questo sapone darà nutrimento e protezione alla pelle. Una volta sformato deve essere lasciato in un luogo asciutto a stagionare per almeno 40 giorni.






Raccomandazione: la pelle ha un pH circa 5.5, trascorsi i 40 giorni controllare il pH con una cartina al tornasole, se necessario lasciare stagionare ancora un pò. Il sapone fatto in casa non raggiungerà mai il pH 5.5 ma si manterrà intorno alla basicità.